Remote working, scheumorfismo e Giorgio Armani
Gennaio 24, 2021Harvard Business Simulation
Ottobre 11, 2021Cos’è il talent management. E’ un processo che vuole identificare le persone che sono determinanti per il futuro dell’azienda. Perché questo si verifichi è imprescindibile che si tratti di un processo che coinvolge i leader dell’azienda. Si tratta di una fase di valutazione collettiva.
Per cominciare, si identificano dei parametri di valutazione che si aggiungono alla performance, si cerca di comprendere quanta distanza la persona possa potenzialmente percorrere in futuro.
Questa prima valutazione è demandata al manager, ma la sua validazione deve avvenire attraverso un processo collettivo che metta a confronto i diversi potenziali.
Si tratta di una fase è molto delicata, in quanto si verificano alcune criticità. Molti tendono a promuovere i membri della propria squadra e se questo si verifica , si apre un gioco politico nella scelta del talent. Il secondo problema è che molti potenziali in azienda non sono conosciuti dai leaders.
Per ridurre l’impatto dei giochi di potere ci sono alcuni strumenti. Disporre di un processo di raccolta informazioni oggettivo, rafforzre il ruolo mediatore delle risorse umane e se necessario ricorrere ad un profilo di personalità dei candidati da discutere.
Una volta identificato un pool di talenti (di solito segmentati per anni di esperienza professionale), inizia l’investimento.
Qui purtroppo molte aziende ricorrono a semplici interventi di formazione che seppur ben fatti ed interessanti non rispondono alla domande chiave del percorso talenti.
IL primo quesito è: i potenziali identificati confermano le aspettative?
Per rispondere a questa domanda YOU-MANS propone un approccio di coinvolgimento e sfida.
Se consideriamo che lo status di Talent duri un paio di anni e che in questo periodo si debbano fare gli investimenti su di loro, appare necessario il coinvolgimento dei Leader durante questo periodo di valutazione.
Proponiamo quindi un percorso in due tappe.
La prima tappa servirà a conoscere da vicino i talenti, apprezzarli e metterli alla prova. La seconda servirà ad accompagnarli verso il percorso di crescita che si è delineato nella prima fase.
Il primo anno è consigliabile fare lavorare in squadra i talenti sotto la guida di un leader che li consigli e guidi. Devono avere un progetto, meglio ancora se in formato competitivo e si devono sfidare con gli altri team di talenti.
Il progetto deve essere sfidante e scomodo ed i risultati devono essere presentati al team di leader alla fine del primo anno.
Questa fase è determinate per passare da talento potenziale a percorso di sviluppo. Nel secondo anno infatti, la futura destinazione del talento, appare più chiara. Raccomandiamo di investire nel coaching ed in interventi formativi di grande impatto.
Esiste un’ ulteriore domanda di fondo. Come posso trattenere i Talenti in azienda? La risposta è compresa nel percorso fin qui descritto. Creare una visione, una motivazione, una destinazione.
Vero che gli incentivi economici possono aiutare, ma ricordiamo sempre che il denaro non crea motivazione, ma solo deprime qualora manchi. Le prospettive e la consapevolezza di essere al centro di un progetto, fanno la differenza.